giovedì 21 gennaio 2010

Le mattine di Giulia


Una lettrice del blog mi ha raccontato le sue esperienze in collant e mi ha ispirato questo breve racconto, grazie..


Non ricordo da quanto tempo amo i collant, ma soprattutto non ricordo da quanto tempo li porto senza le mutandine... forse da sempre, forse da quando, crescendo ho scoperto la bellezza del "fare da sola"...
Amo alla follia i collant, mi piace la sensazione di morbida e calda carezza che mi donano al mattino quando mi vesto per uscire.
E' un rito lungo, lento, che mi godo in completa solitudine... ed è bellissimo....
Li scelgo con cura, il colore da abbinare alla gonna, lo spessore. I miei collant sono liberi in un grande cassetto, ho provato a tenerli dentro piccole buste trasparenti, ma mi sembrava soffocassero....
E allora li tengo tutti insieme, colori, trame, spessori.... tutti li, insieme in quel grande cassetto dei piaceri.
E' bellissimo al mattino, nella penombra, aprire il magico cassetto e accarezzare dolcemente con la mano i miei piccoli gioielli, ormai ho imparato a "sentirli" tra le dita.... ecco la sottile retina, quello spesso in microfibra, il velo impalpabile dei Wolford estivi, quello operato, quello con le piccole nervature..... li accarezzo con le dita, ogni tanto li prendo a manciate, e ne assaporo il profumo... quasi sempre mi eccito, chiudo le gambe, le stringo.... mi sembra il modo migliore per iniziare la giornata....
I collant sono il primo indumento che indosso, sempre. Le mutandine? a si... quelle non le indosso quasi mai ve l'avevo già detto, ma vi racconterò dopo....
Dopo aver scelto il compagno della giornata, mi siedo sul bordo del letto e inizio il lento rito della vestizione. Le arrotolo piano piano fino alla punta, le appoggio delicatamente sul piedino fresco, e piano piano vedo le unghie laccate sparire sotto il velo sensualissimo. Le tiro su, fino al polpaccio e poi ripeto l'operazione sull'altra gamba, mi alzo e piano piano una gamba dopo l'altra il velo caldo ricopre lentamente la mia pelle. E' un momento di vera estasi... il calore, il velo liscio, morbido che piano piano sale lungo le mie gambe... mi dà sempre un'eccitazione bellissima. Dopo le gambe arriva il vero momento di estasi.... afferro delicatamente il morbido elastico, e faccio scivolare lentamente il corpetto sul mio dolce e liscio pancino, fino a quando sento il tassello appoggiarsi delicatamente alla mia "patatina".... quello è un momento di grande eccitazione, le mie mani lasciano l'elastico per scivolare libere sul leggero velo che ricopre le mie gambe. La scusa è quella di sistemare le calze, ma le mani corrono delicate verso il centro, ad accarezzare voluttuose il centro del mio piacere, sfiorano le labbra del piacere, accarezzano il velo setoso e profumato che riveste la mia pelle. Le labbra si inumidiscono di piacere, le dita forzano il velo come per tuffarsi in quel lago di piacere... le gambe tremano, le stringo forte, trattengo la mano tra le cosce...chiudo gli occhi......
Poi mi vesto... il reggiseno, la maglia e infine faccio scivolare la gonna lungo le gambe, a regalarmi ancora qualche brivido.
Sono pronta, i piedi velati scivolano dolcemente nelle scarpe dove rimarranno per molto tempo. La borsa, la giacca, ed eccomi sulla porta di casa.
L'aria fresca del mattino mi accarezza le gambe velate, e scivola su, verso il mio fiorellino, ancora umido di rugiada....

3 commenti:

Anonimo ha detto...

cara giulia,
con che piacere finisco ora di leggere la tua storia...
qualcosa mi dice che non mi sbagliavo... non solo la bellezza la fa da padrona; sei una donna splendida che scrivere in modo davvero piacevole e frizzante... un piacere leggere le tue parole
un caro abbraccio max

hose64 ha detto...

grazie riferirò a Giulia..
in effetti anche se il racconto l'ho scritto io... Giulia mi ha raccontato con molti dettagli le sue mattinate...

Anonimo ha detto...

racconto bellissimo
bravo