martedì 28 dicembre 2010

Un gesto

 

Un gesto, lento, dolcissimo, delicato....
Ma quanto siete meravigliose donne... quando al mattino, sedute sul letto, avvolgete delicatamente le vostre gambe con quel magico velo... per poi... piano piano accarezzarvi.....
o come vorrei essere lì acconto a ognuna di voi.... per accompagnare la vostra mano....

martedì 14 dicembre 2010

Una stagione meravigliosa





Una delle tante cose che mi rende felice, è percorrere la strada che separa casa mia dall'ufficio.
Attraverso un breve tratto di città, è meraviglioso incontrarvi in questo breve tragitto...
Siete voi, studentesse con i vostri collant scuri, setosi, con le gonne ampie e un po' fricchettone oppure con microgonne quasi invisibili a fasciare deliziosi pantacollant. Voi con le calze colorate... ne ho viste color prugna, bluette, nere o rosso sgargiante, ho visto righe multicolor e tutte le tonalità del grigio melange. E che dire di voi, mamme che a fatica trascinate i vostri figli a scuola fasciate nei vostri meravigliosi e raffinati collant..... neri, grigi, marroni... tutti molto scuri, coprenti e opachi.
E tutte voi che vi recate al lavoro, arrampicate su meravigliosi tacchi o comodamente adagiate su scarpe basse..... è meraviglioso vedere spuntare dal bordo della gonna o dall'orlo del pantalone elegante, il velo del vostro collant i toni chiari del daino, del camoscio, il nero velato....
E io vi guardo, vi ammiro.... immagino il gesto di qualche ora prima.... la mano che arrotola la calza, il velo che dolcemente si distende sulla gamba..... le vostre mani, le vostre dita che morbide sistemano l'elastico.
E immagino le vostre dita, le vostre mani che delicate indugiano, accarezzano e poi.....
come un colpo di vento abbassano la gonna, pronte ad affrontare un'altra intensa giornata....

Donne vi amo, così sensuali, così provocanti........

venerdì 26 novembre 2010

La spesa





Ho trovato queste immagini in rete, e siccome mi sembrano perfette per questo racconto, ho pensato di ripubblicarlo... buona lettura.


Stavo uscendo e l'ho vista, bella come sempre, nell'androne, in controluce, con le borse della spesa in mano. Ho visto il suo profilo generoso, i suoi fianchi, la massa dei suoi capelli ricci, la trasparenza della sua gonna primaverile. Le sono andato incontro, mentre sentivo già il mio sesso pulsare nei pantaloni troppo stretti per contenere la mia voglia. "Posso aiutarla ?", "ma certo" mi ha risposto,...... le ho preso le due borse della spesa e l'ho accompagnata verso l'ascensore. Lei mi precedeva e non ho potuto evitare di ammirare il suo morbido sedere danzare davanti a me, accarezzato dalla gonna che le fasciava i fianchi. Con fare sensuale si è aviccinata all'ascensore, ha schiacciato il punsante e con uno sguardo carico di voglia, si è girata verso di me. E io li, bloccato ad ammirare tanta sensualità con le borse appese alle mani e un cazzo che bussava con forza dietro i bottoni... Le porte dell'ascensore si sono aperte rompendo l'incanto di quel momento, Livia si è girata, è entrata, e dallo specchio di fronte a noi ho visto la sua lingua accarezzarsi le labbra e i suoi occhi chiudersi lentamente. E' stato un attimo, le sue mani sono corse lungo i fianchi, sono arrivate all'orlo della gonna, sono risalite tirando su il tessuto leggero e scoprendo un meraviglioso sedere dal quale si vedeva appena un filino di pizzo nero. "Sbrighiamoci, sopra c'è mio marito" mi ha detto, ma io ero li, pietrificato ad ammirare tanta bellezza. Ho schiacciato il pulsante spedendo l'ascensore verso le cantine e mentre le porte si chiudevano dietro di noi, mi sono slacciato velocemente i pantaloni e ho infilato il mio sesso fra le sue gambe, fra la pelle fresca delle sue cosce. Le mie mani sono scese lungo i suoi fianchi, hanno superato la gonna arrotolata in vita e si sono fermate ad accarezzare la balza delle autoreggenti, mentre insieme ci muovevamo seguendo il ritmo dei nostri corpi. Siamo rimasti per un po' a stringerci, mentre il mio sesso accarezzava avido l'interno delle sue cosce e le mie mani correvano veloci sul suo corpo, stringendo il suo generoso seno. "Dai muoviti.." mi ha detto mentre si girava verso di me, le borse buttate a terra, qualche pomodoro sparso sulla moquette e la sua camicetta ormai completamente sbottonata. Le ho spostato leggermente il perizoma e con un dito ho accarezzato il suo sesso completamente fradicio di desiderio.... Non resistevo più, mentre ci sedevamo sul pavimento dell'ascensore sono scivolato dentro di lei chiudendo gli occhi. Lei sopra di me, mi cavalcava con una furia che non le ho mai visto, mi stringeva a se ansimando, ho sentito la sua lingua infilarsi fra le mie labbra e entrare con forza dentro di me. Sentivo l'ascensore cigolare, mentre ci muovevamo in un ritmo affannato e sensuale con la paura che qualcuno ci scoprisse. Mentre il ritmo aumentava e Livia si inarcava all'indietro, io sentivo un fremito percorrere il mio sesso, non ho più resistito, e mi sono lasciato andare... Ho sentito in modo distinto il mio seme percorrere il pene ed esplodere dentro di lei con una forza che non avrei mai immaginato. Livia soffocava i suoi gemiti mordendosi le labbra mentre continuava a muoversi sopra di me. Il suo respiro all'unisono con i suoi movimenti e le mie mani ad accarezzarle le calze, leggere e setose.... Piano piano il ritmo è rallentato e sono uscito lentamente da lei, ho visto il mio sesso fradicio accarezzare il suo, gi umori mischiarsi al pizzo del perizoma, e un rivolo di sudore che le imperlava la fronte. Ci siamo alzati a fatica, e mentre cercavamo di sistemarci, mi sono abbassato a baciarle il sesso mentre le mani le accarezzavano per l'ultima volta quelle magnifiche calze. Siamo risaliti insieme al piano, e mentre usciva con le sue borse in mano, sono riuscito per un atimo ad infilarle la mano sotto la gonna. Mentre scendevo in ascensore con le mie dita sul viso ad assaporare il suo profumo ho notato le sue labbra stampate sullo specchio, le ho sfiorate con un dito..... a presto Livia.....

giovedì 29 luglio 2010

Vacanze

La meraviglia di trovarsi su di un traghetto, a fine luglio, al ritorno dalla sardegna.
Fuori il sole, il vento, tutto il calore dell'estate, la pelle che bruciata dal sole.
Dentro il fresco, forse anche troppo dell'aria condizionata.... e improvvisamente, appena girato l'angolo, prima di imboccare le scale per scendere al ponte 6....
E' apparsa lei, con quella divisa azzurra, la camicia bianca, la giacca stretta in vita, la minigonna...
E loro...... quei fantastici collant neri a velare le sue lunghe gambe.... come in un miraggio avrei voluto arrivare alla sorgente, avvicinare la mia bocca per assaporarne il succo, accarezzare il velo con le mie mani.

Un meraviglioso incontro inaspettato.......

martedì 13 luglio 2010

In Viaggio con Cristina pt. 02

Ci siamo fermati in un spiazzo subito dopo una galleria, ci darà sicuramente più intimità.... Cristina è eccitatissima, affannato abbasso i sedili e mentre cerchiamo di sistemarci al meglio lei mi sussurra all'orecchio: "mi sa che ci divertiremo...questa volta", io non riesco a dire nulla, le mie mani la stanno accarezzando con avidità, mentre lei stà tentando di sbottonarmi i pantaloni, io le percorro avido il corpo, sento la sua pelle sotto i vestiti... la sua maglia morbida, sento il pizzo del reggiseno sotto le dita, mentre le mie mani continuano a frugare il suo corpo... e poi..... finalmente.... la pelle.... morbida, profumata... il velo delle calze sotto le mie dita.
Mi sembra di tornare indietro negli anni, quando ragazzino portavo le mie giovani amichette al parco in auto, quando le mani scivolavano sul loro corpo acerbo nella speranza anche solo di qualche minuto di casta intimità. Oggi è diverso, le mani si muovono abili, le lingue si sfiorano, giocano, assaggiano i pochi spazi di pelle libera, le dita si infilano nei collant, accarezzano i delicati peli, si infilano sicure nel suo sesso umido e pieno di voglia... ma l'emozione è la stessa.
Non abbiamo molto tempo e Cristina lo sà.... ad un certo punto mi allontana e mi sussurra: "facciamo veloci, avremo tempo per divertirci veramente in questi giorni" mi spinge verso il mio sedile e si avventa con le sua labbra verso il mio sesso.
Non sono riuscito a reagire che due labbra calde e umide avevano già avvolto il mio cazzo.... e succhiavano.... succhiavano fortissimo.......
E' stato un attimo intenso, la vista si è annebbiata, ho sentito il mio seme attraversare violentemente l'asta ed esplodere dentro di lei.... nella sua bocca......  Le mie mani erano ancora infilate tra i collant e il buchino del suo sedere quando si è alzata dicendomi "muoviti, dobbiamo arrivare per le due...."
Il resto del viaggio è stato un delirio, il cazzo che pulsava violento nei pantaloni, le mano destra che appena poteva si infilava tra le cosce di Cristina, i suoi umori che ormai avevano impregnato i collant, e ogni tanto ne assaggiavo il sapore portandomi le dita alle labbra... Ma la cosa più eccitante erano le dita dei suoi piedi, velate e appoggiate al cruscotto... Tra le sue dita si vedeva il mare della Liguria.... o almeno..... a me sembrava di vedere il mare tra quelle dita perfette e velate dal collant.....

continua........

mercoledì 7 luglio 2010

Estate


I collant mi mancano, è vero... mi mancano quelle meravigliose gambe velate che con passo veloce sfiorano i miei occhi, mi mancano quei colori mai uguali, i neri, i grigi, i colori sgargianti, quelli tenui, dal virginale bianco allo sfrontato rosso.
Mi manca immaginare il velo tra le mie dita, il profumo inebriante del nylon sul sesso carico di desiderio...
E allora i miei pensieri scivolano maliziosi tra le pieghe svolazzanti di quella gonna leggera, si infilano tra i seni che vibrano ad ogni passo... seni piccoli, con i capezzoli stuzzicati dal tessuto leggero... seni grandi, trattenuti dalle magliette aderenti che tutto lasciano immaginare.....
tra quei morbidi sederi, accarezzati da ampi pantaloni in lino o dalle ampie gonne.

E aspetto l'autunno, i primi freschi che riporteranno quel magico velo ad accarezzare le vostre dolci gambe....

martedì 6 aprile 2010

Collant e Primavera

Visita la Galleria - Go to the Gallery

L'aria di primavera..... un bel prato con l'erbetta fresca....
una coperta e l'aria fresca di primavera che ti accarezza le gambe velate......

venerdì 26 marzo 2010

Piedi e calze


Morbidi, dolci sensuali piedini, avvolti dal magico velo delle calze o dei collant.... da accarezzare, adorare, baciare.....

martedì 16 marzo 2010

Linea Verde

Sono assorto nei miei pensieri,
il treno dolcemente mi dondola mentre il rumore delle gallerie disturba la musica che entra dentro me dalle bianche cuffie dell'iPod.
Uno strattone come tanti, un sibilo, le porte che si aprono e......
Due meravigliosi piedi velati che si avvicinano.... un intenso sussulto, vedo i tuoi passi insicuri mentre con uno strattone la metro riprende la sua corsa. Il mio sguardo basso, con indifferenza puntato verso quei meravigliosi piedi che sicuramente questa mattina sono scivolati dolcemente dentro le decoltè nere.
Ammiro avido il colore di quelle calze che dolcemente ti avvolgono, che ti accarezzano la pelle. Le fredde luci della carrozza illuminano il nero dei tuoi collant creando riflessi e sfumature opache.
Mentre ti avvicini ala seggiola, l'unica rimasta libera, la mia mente scivola lungo le tue gambe velate, ti accarezza le caviglie, sale lungo i polpacci come una calda e morbida lingua. Provo a immaginare il profumo, un dolce profumo di crema idratante e di collant, un profumo inebriante che mi inonda le narici. Immagino le mani accostarsi delicatamente al velo, sentirne piano piano la soffice consistenza. E mentre ti siedi, allargando leggermente le gambe, provo a immaginare il calore delle tue cosce che avvolge le mie mani, il mio viso. la mano in tasca accarezza il mio sesso che, aiutato dalla fantasia è cresciuto e si è avvicinato alla tasca, come per farsi toccare, come animato dalle dolci fantasie che la mia mente inventa pensandoti a casa, questa sera mentre sfili le scarpe, mentre alzi la gonna, mentre le tue manu cercano il bordo dei collant, per liberare al fresco della sera la tua pelle.... mentre i collant ancora tiepidi di te, riposano sul letto, mantre il mio viso si tuffa in questo caldo profumo per respirare fino all'ultimo i tuoi profumi, ancora un po' di te.....
E mentre i binari mi cullano, ammiro il tondo delle ginocchio, la morbidezza delle tue gambe mentre con uno scatto deciso le accavalli, regalandomi ancora una volta una dolce visione di te....  il buio del tuo sesso, laggiù.... in fondo a questa velata superfice che tanto vorrei percorrere con la mia lingua umida e avida di te. Uno strattone deciso, l trano si ferma, in un secondo sei in piedi, vedo i tuoi passi che si allontanano, superano la porta della vettura e ti allontani.....
Lasciandomi lì, con la mano in tasca che mi accarezza il sesso,  con lo sguardo fisso al cartello appeso al muro... c'è scritto "Gessate", io dovevo scendere a Cadorna.

lunedì 15 marzo 2010

martedì 9 febbraio 2010

martedì 2 febbraio 2010

In magazzino

Oggi andrò da Carlotta, solo per lavoro però.
Ogni volta che la vedo è un tuffo al cuore, penso a quella volta in magazzino, sugli scaffali di jeans pronti per la spedizione... e adesso saperla lì, vicino a me, con le gambe velate dai suoi soliti collant neri, seduta di fronte... con le sue mani che cercano di sfiorarmi, nel tentativo di toccarmi, ma senza farsi vedere...... è difficile resistere.
Ma partiamo dall'inizio: ho conosciuto Carlotta un giorno di Settembre, quando il direttore dell'azienda dove lavora mi ha presentato a tutti i capi settore come il consulente al quale rivolgersi nel caso di necessità, dopo i primi convenevoli di rito, nei giorni successivi piano piano ho avuto modo di conoscere un po' tutti..... mancava solo quella graziosa signora, non molto alta, un po' tondetta, ma che ricordavo estremamente carina... in particolare ho notato che vestiva sempre di nero, spesso con ampie maglie a volte sovrapposte e quasi sempre arricchite da sciarpe. Insomma un tipo decisamente particolare. Avevo anche notato che oltre ad indossare sempre abiti colore nero o nelle sfumature del nero, aveva sempre e comunque la gonna e, ovviamente indossava sempre dei meravigliosi collant..... neri ovviamente! E nonostante il viso estremamente dolce e carino, il suo sguardo era spesso triste e corrucciato.... chissà perchè. Poi finalmente anche lei è dovuta venire da me, abbiamo discusso delle sue necessità per una ventina di minuti, era un tipetto deciso e tutto pepe, aveva sempre la risposta pronta... e devo dire all'inizio mi sembrava anche un po' cafona.... Ma piano piano, usando tutto il tatto possibile, mi è sembrato di essere riuscito a tranquillizzarla e a renderla più socievole... almeno speravo. Lei era lì, appoggiata al bancone, che mi spiegava di cosa aveva bisogno e io le guardavo le labbra... immaginavo quelle piccole labbra sottili mordere le mie, intravedevo la lingua che si muoveva veloce intrufolarsi dentro di me... niente di troppo sconcio, per carità, ma c'era qualcosa in lei, nel suo viso così dolce, nel suo carattere così risoluto... che mi conquistava. E poi le calze.... morbide, setose, opache... proprio come piacevano a me, sbucavano dall'abito in maglia. Un abito dolcemente appoggiato alle sue curve morbide, un abito che le evidenziava un bel seno pienotto... e di nuovo ad immaginarmi con la faccia immersa in quel batuffolo di morbida lana e sensuale nylon... una delizia!
Vedevo le sue labbra muoversi, la sentivo parlare, ma io non c'ero più, ero in una stanza da letto, sdraiato su di un morbido piumone a coccolare tutta quella burrosa dolcezza.....  Ci ha pensato però lei a riportarmi alla realtà....  "Hei ! ma io stò parlando con te o con il muro?" Cazzo, ho pensato, per fortuna che non legge nel pensiero... altrimenti la mia carriera in questa azienda finisce subito. "Mi sa che tu stai pensando ad altro... altro che ai miei problemi.... vieni di la in magazzino che ti spiego meglio"
Ero terrorizzato, da poco collaboravo con loro, e questa tipetta mi sembrava veramente un osso duro...  La seguivo un po' preoccupato, non potevo però evitare di ammirare le sue gambe velate che sbucavano dalla gonna ad ogni passo deciso. Lei mi precedeva con passo deciso zigzagando fra scaffali, scatoloni e pallets. Io continuavo a seguirla sempre più preoccupato finchè appena svoltato dietro uno scaffale si volta di scatto e si avvicina decisa a me..... O cazzo !!!! adesso mi mena !!!
"Senti ! è da quando sei comparso in questa azienda che continui a guardarmi..... c'è qualcosa che non va?" "nnn o, no, è che...."
non sapevo più cosa fare, mi sentivo un imbecille, non riuscivo a parlare.....  Poi è stata una frazione di secondo, un attimo che si è stampato per sempre nei miei occhi.... Ho visto il suo viso avvicinarsi, le sue labbra aprirsi e venire verso di me... il suo profumo sempre più intenso... un attimo, forse il più bello della mia vita... e ho sentito la sua lingua calda, umida, forzare le mie labbra e infilarsi dentro di me. Ho sentito le gambe cedere, le forze mancare.... d'istinto ho allungato le braccia verso di lei, le ho appoggiate alle sue spalle, e piano piano sono sceso fino a stringere con forza il suo sedere morbido e meraviglioso, dentro quel vestito di lana così morbido e caldo. "E da quando ti ho visto che avevo voglia di farti questo"... non sono stato in grado di risponderle, ho continuato ad assaporare la sua pelle, lì, appoggiato allo scaffale, mentre le mie mani freneticamente tentavano di sollevarle il vestito per accarezzare finalmente quei collant neri, morbidi e setosi che da troppo tempo desideravo accarezzare. Finalmente... il bordo del vestito lasciava spazio alle calze, le mani stringevano quel favoloso culetto velato, si infilavano in ogni spazio possibile, stringevano, accarezzavano, correvano avide e veloci sul tappeto setoso dei suoi collant.
Io continuavo a baciarla, ipnotizzato da tutta quella foga.. erano baci violenti, passionali, non mi rendevo più conto di dove fossi... chiudevo gli occhi e sentivo solamente quel corpo morbido stringersi a me, sentivo le sue mani percorrere il mio petto, scendere.. infilarsi nello stretto spazio dei pantaloni, sentivo le sue dita trafficare molto, troppo vicino al mio sesso... finchè una mano morbida e calda, mi stringe con forza il sesso.... lo sfila non senza fatica dai pantaloni e lo tira verso se..... Ero eccitatissimo ho sentito distintamente la pelle del mio pene strusciare contro il velo dei collant... ho sentito le sue gambe chiudersi con forza attorno al mio sesso.....  e come inebetito ho incominciato a pompare... prima piano, poi sempre più forte, come in preda ad un raptus folle... Mi rendevo conto di avere il cazzo fra le sue gambe velate, ne percepivo il velo sulla mia pelle... non avevo il coraggio di parlare, di chiederle di abbassare un po' quelle meravigliose calze per farmi entrare... anche se solo per un attimo dentro di lei... dentro quel lago caldo e umido che immaginavo desideroso di ricevermi. "fai in fretta... non possiamo rimanere quì molto.... " sono le ultime parole che le ho sentito pronunciare, prima che il tremore dell'orgasmo si impadronisse di me...  prima di sentire il mio seme risalire l'asta... prima di esplodere con tutto il mio desiderio in una densa colata sulle sue calze......
Ero stremato... mai avevo vissuto un'esperienza così intensa e violenta, ma allo stesso tempo così carica di erotismo e tensione.
E mentre con le dita cercavo di cancellare le tracce del mio orgasmo tra le sue gambe, Carlotta con un sorriso meraviglioso che non avevo mai visto sul suo viso mi disse: "ora usciamo, ma questa sera ti voglio... a casa mia... dobbiamo finire questa interessante discussione..." Non è uscito nulla dalle mie labbra, solo un breve cenno di assenso con la testa, e lei era già davanti a me pronta ad uscire da quel magazzino... seguendola mi è sembrato di vedere tra le sue gambe uno strano rivolo bagnato..... ma forse me lo sono solo immaginato.

lunedì 25 gennaio 2010

giovedì 21 gennaio 2010

Le mattine di Giulia


Una lettrice del blog mi ha raccontato le sue esperienze in collant e mi ha ispirato questo breve racconto, grazie..


Non ricordo da quanto tempo amo i collant, ma soprattutto non ricordo da quanto tempo li porto senza le mutandine... forse da sempre, forse da quando, crescendo ho scoperto la bellezza del "fare da sola"...
Amo alla follia i collant, mi piace la sensazione di morbida e calda carezza che mi donano al mattino quando mi vesto per uscire.
E' un rito lungo, lento, che mi godo in completa solitudine... ed è bellissimo....
Li scelgo con cura, il colore da abbinare alla gonna, lo spessore. I miei collant sono liberi in un grande cassetto, ho provato a tenerli dentro piccole buste trasparenti, ma mi sembrava soffocassero....
E allora li tengo tutti insieme, colori, trame, spessori.... tutti li, insieme in quel grande cassetto dei piaceri.
E' bellissimo al mattino, nella penombra, aprire il magico cassetto e accarezzare dolcemente con la mano i miei piccoli gioielli, ormai ho imparato a "sentirli" tra le dita.... ecco la sottile retina, quello spesso in microfibra, il velo impalpabile dei Wolford estivi, quello operato, quello con le piccole nervature..... li accarezzo con le dita, ogni tanto li prendo a manciate, e ne assaporo il profumo... quasi sempre mi eccito, chiudo le gambe, le stringo.... mi sembra il modo migliore per iniziare la giornata....
I collant sono il primo indumento che indosso, sempre. Le mutandine? a si... quelle non le indosso quasi mai ve l'avevo già detto, ma vi racconterò dopo....
Dopo aver scelto il compagno della giornata, mi siedo sul bordo del letto e inizio il lento rito della vestizione. Le arrotolo piano piano fino alla punta, le appoggio delicatamente sul piedino fresco, e piano piano vedo le unghie laccate sparire sotto il velo sensualissimo. Le tiro su, fino al polpaccio e poi ripeto l'operazione sull'altra gamba, mi alzo e piano piano una gamba dopo l'altra il velo caldo ricopre lentamente la mia pelle. E' un momento di vera estasi... il calore, il velo liscio, morbido che piano piano sale lungo le mie gambe... mi dà sempre un'eccitazione bellissima. Dopo le gambe arriva il vero momento di estasi.... afferro delicatamente il morbido elastico, e faccio scivolare lentamente il corpetto sul mio dolce e liscio pancino, fino a quando sento il tassello appoggiarsi delicatamente alla mia "patatina".... quello è un momento di grande eccitazione, le mie mani lasciano l'elastico per scivolare libere sul leggero velo che ricopre le mie gambe. La scusa è quella di sistemare le calze, ma le mani corrono delicate verso il centro, ad accarezzare voluttuose il centro del mio piacere, sfiorano le labbra del piacere, accarezzano il velo setoso e profumato che riveste la mia pelle. Le labbra si inumidiscono di piacere, le dita forzano il velo come per tuffarsi in quel lago di piacere... le gambe tremano, le stringo forte, trattengo la mano tra le cosce...chiudo gli occhi......
Poi mi vesto... il reggiseno, la maglia e infine faccio scivolare la gonna lungo le gambe, a regalarmi ancora qualche brivido.
Sono pronta, i piedi velati scivolano dolcemente nelle scarpe dove rimarranno per molto tempo. La borsa, la giacca, ed eccomi sulla porta di casa.
L'aria fresca del mattino mi accarezza le gambe velate, e scivola su, verso il mio fiorellino, ancora umido di rugiada....

mercoledì 20 gennaio 2010

Usati


Mi piacciono le immagini di collant usati, appoggiati o semplicemente stesi. Mi piace molto l'idea di vedere i Collant e le Calze dopo l'uso.... hanno qualcosa di poetico... trattengono ancora il calore della pelle, il profumo di chi li ha indossati.....