mercoledì 30 novembre 2011

Le tue mani




Fai che solo le tue mani
si prendano cura di me, del mio desiderio.

Fai che solo le tue dita mi stringano
in un lento accarezzarmi.

Avvicina le tue labbra se vuoi,
ma lascia alle tue mani il piacere di toccarmi.

Fammi godere,
fammi impazzire,
fammi tremare.

Fammi contorcere di desiderio
Fammi esplodere

Sulle tue mani.

lunedì 28 novembre 2011

Questa volta no....




Siamo appena rientrati,
ricordo ancora i tuoi passi per le scale, il ticchettio dei tacchi sul marmo freddo, mentre con lo sguardo mi infilavo sotto la tua gonna a perdermi tra quelle cosce velate di nero e di dolce passione.
La porta che si chiude dietro di noi ed eccoti lì, distesa sul bordo del letto, le gambe piegate leggermente aperte e il tessuto della gonna che si intrufola tra le calze scure, le tue braccia pronte ad accogliermi.
Ma questa sera non voglio. Non voglio toccarti, non voglio sentire il calore del tuo corpo, voglio solo guardarti, ammirarti... e godere di te standoti lontano.

Mi siedo sulla poltrona, le tue gambe velate di nero di fronte a me.
Sembra quasi di sentirne il profumo, quel dolce profumo di nylon e di pelle.
Le scarpe nuove, nere, altissime che ti facevano ondeggiare mentre salivi i gradini, così maliziosamente lenta, così provocatoriamente ondeggiante.
Ora sono lì ferme, poggiate sul legno caldo della tua camera.
Ti guardo, ammiro le gambe opache, le mani abbandonate sulle lenzuola, i seni che si ergono come dolci colline ricoperte di morbido tessuto, le tue labbra contrariate da questa mia decisione.
Mi avresti voluto su di te, lo so, le mani ad esplorarti con foga, avresti voluto farmi sentire quanto è forte il tuo desiderio, avresti voluto le mie dita dentro te, in quel caldo, meraviglioso lago di piacere
Mi avresti voluto dentro di te, forte e violento per sentirmi fino in fondo, per stringermi a te.

Ma questa sera no, voglio soffrire, voglio resistere, voglio godere di te, senza di te.

E allora ti rassegni, hai capito che dovrai fare da sola, godere solo della mia presenza, della mia ammirazione, questa sera dovrai impegnarti, perchè sai che sarà più difficile farmi godere in questo modo.. ma sai anche che sarà molto più eccitante.

Socchiudi gli occhi e incominci ad accarezzarti le gambe, nel silenzio della stanza solo il fruscìo delle mani sulle calze, un dolce fruscìo che mi fa impazzire... e tu lo sai. Le tue mani corrono avide e veloci sulle tue gambe velate, accarezzano le cosce, si infilano, escono... Ogni tanto le stringi e io sempre lì a guardare, a godere di questo tuo lento muoverti. Ormai la gonna è completamente alzata, il nero delle calze ti ricopre, vela la tua pelle calda, morbida. Sento che ti piace, lo sento dal tuo respiro, lo vedo dalle dita nervose e tremanti che ti toccano. In fondo è come quando io non ci sono, come quando godi di me senza di me, come quando immagini le mie mani su di te, dentro di te. Ma questa sera io sono quì, di fronte a te, estasiato dal tuo piacere, sofferente per non poterti toccare, per non volerti assaggiare. Allarghi le gambe, offri al mio sguardo il tuo fiore gonfio di desiderio, pieno ormai di piacere. E le tue dita spingono il velo dei collant, ne escono piene di umori luccicanti, di dolci lacrime di piacere. Con una mano ti tormenti i seni, l'altra ormai si è infilata tra le calze, è scivolata piano dentro di te, le tue gambe ormai sollevate a riceverti. Sento il profumo del tuo godere, sento il respiro affannato del tuo desideri, vedo le tue labbra umide gonfie di voglia.
Il sesso mi esplode chiuso nei pantaloni, lo sento pulsare, spingere. Sento il desiderio di te percorrere il mio corpo, i pugni chiusi aggrappati alla poltrona, mentre le tue mani ti penetrano sempre più violente, sempre più avide. Vedo i tuoi muscoli tesi, le mani piene di voglia, fradice del tuo desiderio.

Stiamo per godere insieme, così vicini, così intimi anche senza sfiorarci... mi sento dentro te, sento il tuo profumo, la tua pelle calda, sento il tuo respiro, un dolce rantolo di piacere. Fa caldo in questa stanza, i miei occhi si riempiono del tuo sesso così osceno, così sfacciato.. così offerto al mio sguardo avido. Ti vedo tremare, violenta, le mani stringere le lenzuola come per non cadere in questo meraviglioso baratro di piacere e anch'io esplodo in un'intenso, silenzioso urlo di piacere.
E' stato violento come non mai, mi sento stanco, finalmente svuotato e vedo il tuo volto assopito, sfinito, abbandonato sul letto da tanto intenso piacere.

E le tue labbra disegnano un sorriso lieve... sei bella, mi piace guardare il tuo viso dopo aver fatto l'amore con te.....

Forse ti amo.

giovedì 17 novembre 2011

Autostrada

 
 

Amo viaggiare in auto da solo,
percorrere quella lunga striscia d'asfalto, mentre le ruote conquistano
metri, chilometri sempre uguali e la mia mente scivola piano piano tra i miei
pensieri, scava tra i miei sogni, si intrufola maliziosa tra i miei desideri.
Ti immagino quì, vicino a me, il tuo dolce sorriso, le tue labbra umide
le tue gambe maliziosamente velate, immagino i miei sguardi fugaci
rincorrersi tra la strada e pezzetti di te.
Penso a te, al tuo profilo nella nebbia del mattino, un tenero
fagottino scuro chiuso nel suo caldo cappotto.
Ti guardo mentre sali in auto, la scarpa nera che si appoggia al tappetino, le gambe velate,
velate di quel meraviglioso grigio opaco che solo tu sai quanto mi piace.
E mentre sali il mio sguardo come mani fugaci percorre le tue gambe velate,
si intrufola tra la gonna, sente il calore del tuo corpo, di queste gambe
così belle, così maliziosamente mostrate.
Ora sei quì, vicino a me, mi parli, mentre le mie mani, quelle vere, quelle che
sentono tra le dita il velo sensuale delle tue calze, accarezzano le tue gambe.
E tu lasci fare, sai che mi piace sentirti, sai che adoro toccarti piano piano.
Sai che mi fai impazzire quando lentamente allarghi le gambe per farmi
andare più avanti, quando il fruscio delle calze si confonde con il noioso brusio
del motore. Ma io lo sento, percepisco il suono delle tue gambe quando si spostano,
quando lente e maliziose si accavallano, quando sfregano fra di loro e mi fanno impazzire
di desiderio, di te.
La strada è dritta e senza ostacoli, come la strada che la mia mano percorre
lenta tra le tue gambe, sale, si infila tra le cosce calde, spinge prepotente,
sente il tuo desiderio farsi forte, caldo, umido... pieno di voglia.
E' una tortura dolce e bellissima, so che piace anche a te, so che ami queste dita che ti
toccano, ti accarezzano e spesso scivolano dentro te e divantano tue, solo tue
quando stringi forte le gambe per trattenerle dentro te.
Sei bella, i tuoi capelli lunghi, la tua pelle, il tuo profumo, la tua lingua calda che spesso gioca
con la mia, si gonfia colma di desiderio e mi accarezza lasciando sulla mia pelle un po' di te.
Mi piace sapere che ti vesti per me, che io ci sono mentre i tuoi collant scivolano piano lungo le
tue gambe, bramosa di li a poco di sentire le mie mani che piano piano ti spogliano..
e poi si fa l'amore...

Adesso è ora del caffè, il lento ticchettio della freccia, il brusio del motore
che rallenta, ma dovrò attendere qualche minuto in auto, non voglio che si veda quanto
è GRANDE il mio desiderio di te.

lunedì 14 novembre 2011

L'intelligenza eorotica



Al margine di ogni coppia vive il terzo. È il fidanzatino del liceo di cui ricordiamo ancora le mani, la cassiera carina, il bel professore con cui flirtiamo quando andiamo a prendere nostro figlio a scuola. Il terzo è il sorriso di un uomo sulla metropolitana. È la spogliarellista, la pornostar, la prostituta, anche se non l’abbiamo mai toccata. È quello su cui fantastichiamo facendo l’amore con nostro marito. È quella che puoi trovare sempre più spesso su internet. Reale o immaginato, incarnato o no, il terzo è il fulcro attorno al quale la coppia trova l’equilibrio. È la manifestazione del nostro desiderio verso ciò che è oltreconfine.
È il proibito.

[Esther Perel, L’intelligenza erotica, Ponte delle Grazie 2007]