martedì 2 febbraio 2010

In magazzino

Oggi andrò da Carlotta, solo per lavoro però.
Ogni volta che la vedo è un tuffo al cuore, penso a quella volta in magazzino, sugli scaffali di jeans pronti per la spedizione... e adesso saperla lì, vicino a me, con le gambe velate dai suoi soliti collant neri, seduta di fronte... con le sue mani che cercano di sfiorarmi, nel tentativo di toccarmi, ma senza farsi vedere...... è difficile resistere.
Ma partiamo dall'inizio: ho conosciuto Carlotta un giorno di Settembre, quando il direttore dell'azienda dove lavora mi ha presentato a tutti i capi settore come il consulente al quale rivolgersi nel caso di necessità, dopo i primi convenevoli di rito, nei giorni successivi piano piano ho avuto modo di conoscere un po' tutti..... mancava solo quella graziosa signora, non molto alta, un po' tondetta, ma che ricordavo estremamente carina... in particolare ho notato che vestiva sempre di nero, spesso con ampie maglie a volte sovrapposte e quasi sempre arricchite da sciarpe. Insomma un tipo decisamente particolare. Avevo anche notato che oltre ad indossare sempre abiti colore nero o nelle sfumature del nero, aveva sempre e comunque la gonna e, ovviamente indossava sempre dei meravigliosi collant..... neri ovviamente! E nonostante il viso estremamente dolce e carino, il suo sguardo era spesso triste e corrucciato.... chissà perchè. Poi finalmente anche lei è dovuta venire da me, abbiamo discusso delle sue necessità per una ventina di minuti, era un tipetto deciso e tutto pepe, aveva sempre la risposta pronta... e devo dire all'inizio mi sembrava anche un po' cafona.... Ma piano piano, usando tutto il tatto possibile, mi è sembrato di essere riuscito a tranquillizzarla e a renderla più socievole... almeno speravo. Lei era lì, appoggiata al bancone, che mi spiegava di cosa aveva bisogno e io le guardavo le labbra... immaginavo quelle piccole labbra sottili mordere le mie, intravedevo la lingua che si muoveva veloce intrufolarsi dentro di me... niente di troppo sconcio, per carità, ma c'era qualcosa in lei, nel suo viso così dolce, nel suo carattere così risoluto... che mi conquistava. E poi le calze.... morbide, setose, opache... proprio come piacevano a me, sbucavano dall'abito in maglia. Un abito dolcemente appoggiato alle sue curve morbide, un abito che le evidenziava un bel seno pienotto... e di nuovo ad immaginarmi con la faccia immersa in quel batuffolo di morbida lana e sensuale nylon... una delizia!
Vedevo le sue labbra muoversi, la sentivo parlare, ma io non c'ero più, ero in una stanza da letto, sdraiato su di un morbido piumone a coccolare tutta quella burrosa dolcezza.....  Ci ha pensato però lei a riportarmi alla realtà....  "Hei ! ma io stò parlando con te o con il muro?" Cazzo, ho pensato, per fortuna che non legge nel pensiero... altrimenti la mia carriera in questa azienda finisce subito. "Mi sa che tu stai pensando ad altro... altro che ai miei problemi.... vieni di la in magazzino che ti spiego meglio"
Ero terrorizzato, da poco collaboravo con loro, e questa tipetta mi sembrava veramente un osso duro...  La seguivo un po' preoccupato, non potevo però evitare di ammirare le sue gambe velate che sbucavano dalla gonna ad ogni passo deciso. Lei mi precedeva con passo deciso zigzagando fra scaffali, scatoloni e pallets. Io continuavo a seguirla sempre più preoccupato finchè appena svoltato dietro uno scaffale si volta di scatto e si avvicina decisa a me..... O cazzo !!!! adesso mi mena !!!
"Senti ! è da quando sei comparso in questa azienda che continui a guardarmi..... c'è qualcosa che non va?" "nnn o, no, è che...."
non sapevo più cosa fare, mi sentivo un imbecille, non riuscivo a parlare.....  Poi è stata una frazione di secondo, un attimo che si è stampato per sempre nei miei occhi.... Ho visto il suo viso avvicinarsi, le sue labbra aprirsi e venire verso di me... il suo profumo sempre più intenso... un attimo, forse il più bello della mia vita... e ho sentito la sua lingua calda, umida, forzare le mie labbra e infilarsi dentro di me. Ho sentito le gambe cedere, le forze mancare.... d'istinto ho allungato le braccia verso di lei, le ho appoggiate alle sue spalle, e piano piano sono sceso fino a stringere con forza il suo sedere morbido e meraviglioso, dentro quel vestito di lana così morbido e caldo. "E da quando ti ho visto che avevo voglia di farti questo"... non sono stato in grado di risponderle, ho continuato ad assaporare la sua pelle, lì, appoggiato allo scaffale, mentre le mie mani freneticamente tentavano di sollevarle il vestito per accarezzare finalmente quei collant neri, morbidi e setosi che da troppo tempo desideravo accarezzare. Finalmente... il bordo del vestito lasciava spazio alle calze, le mani stringevano quel favoloso culetto velato, si infilavano in ogni spazio possibile, stringevano, accarezzavano, correvano avide e veloci sul tappeto setoso dei suoi collant.
Io continuavo a baciarla, ipnotizzato da tutta quella foga.. erano baci violenti, passionali, non mi rendevo più conto di dove fossi... chiudevo gli occhi e sentivo solamente quel corpo morbido stringersi a me, sentivo le sue mani percorrere il mio petto, scendere.. infilarsi nello stretto spazio dei pantaloni, sentivo le sue dita trafficare molto, troppo vicino al mio sesso... finchè una mano morbida e calda, mi stringe con forza il sesso.... lo sfila non senza fatica dai pantaloni e lo tira verso se..... Ero eccitatissimo ho sentito distintamente la pelle del mio pene strusciare contro il velo dei collant... ho sentito le sue gambe chiudersi con forza attorno al mio sesso.....  e come inebetito ho incominciato a pompare... prima piano, poi sempre più forte, come in preda ad un raptus folle... Mi rendevo conto di avere il cazzo fra le sue gambe velate, ne percepivo il velo sulla mia pelle... non avevo il coraggio di parlare, di chiederle di abbassare un po' quelle meravigliose calze per farmi entrare... anche se solo per un attimo dentro di lei... dentro quel lago caldo e umido che immaginavo desideroso di ricevermi. "fai in fretta... non possiamo rimanere quì molto.... " sono le ultime parole che le ho sentito pronunciare, prima che il tremore dell'orgasmo si impadronisse di me...  prima di sentire il mio seme risalire l'asta... prima di esplodere con tutto il mio desiderio in una densa colata sulle sue calze......
Ero stremato... mai avevo vissuto un'esperienza così intensa e violenta, ma allo stesso tempo così carica di erotismo e tensione.
E mentre con le dita cercavo di cancellare le tracce del mio orgasmo tra le sue gambe, Carlotta con un sorriso meraviglioso che non avevo mai visto sul suo viso mi disse: "ora usciamo, ma questa sera ti voglio... a casa mia... dobbiamo finire questa interessante discussione..." Non è uscito nulla dalle mie labbra, solo un breve cenno di assenso con la testa, e lei era già davanti a me pronta ad uscire da quel magazzino... seguendola mi è sembrato di vedere tra le sue gambe uno strano rivolo bagnato..... ma forse me lo sono solo immaginato.

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