Sono assorto nei miei pensieri,
il treno dolcemente mi dondola mentre il rumore delle gallerie disturba la musica che entra dentro me dalle bianche cuffie dell'iPod.
Uno strattone come tanti, un sibilo, le porte che si aprono e......
Due meravigliosi piedi velati che si avvicinano.... un intenso sussulto, vedo i tuoi passi insicuri mentre con uno strattone la metro riprende la sua corsa. Il mio sguardo basso, con indifferenza puntato verso quei meravigliosi piedi che sicuramente questa mattina sono scivolati dolcemente dentro le decoltè nere.
Ammiro avido il colore di quelle calze che dolcemente ti avvolgono, che ti accarezzano la pelle. Le fredde luci della carrozza illuminano il nero dei tuoi collant creando riflessi e sfumature opache.
Mentre ti avvicini ala seggiola, l'unica rimasta libera, la mia mente scivola lungo le tue gambe velate, ti accarezza le caviglie, sale lungo i polpacci come una calda e morbida lingua. Provo a immaginare il profumo, un dolce profumo di crema idratante e di collant, un profumo inebriante che mi inonda le narici. Immagino le mani accostarsi delicatamente al velo, sentirne piano piano la soffice consistenza. E mentre ti siedi, allargando leggermente le gambe, provo a immaginare il calore delle tue cosce che avvolge le mie mani, il mio viso. la mano in tasca accarezza il mio sesso che, aiutato dalla fantasia è cresciuto e si è avvicinato alla tasca, come per farsi toccare, come animato dalle dolci fantasie che la mia mente inventa pensandoti a casa, questa sera mentre sfili le scarpe, mentre alzi la gonna, mentre le tue manu cercano il bordo dei collant, per liberare al fresco della sera la tua pelle.... mentre i collant ancora tiepidi di te, riposano sul letto, mantre il mio viso si tuffa in questo caldo profumo per respirare fino all'ultimo i tuoi profumi, ancora un po' di te.....
E mentre i binari mi cullano, ammiro il tondo delle ginocchio, la morbidezza delle tue gambe mentre con uno scatto deciso le accavalli, regalandomi ancora una volta una dolce visione di te.... il buio del tuo sesso, laggiù.... in fondo a questa velata superfice che tanto vorrei percorrere con la mia lingua umida e avida di te. Uno strattone deciso, l trano si ferma, in un secondo sei in piedi, vedo i tuoi passi che si allontanano, superano la porta della vettura e ti allontani.....
Lasciandomi lì, con la mano in tasca che mi accarezza il sesso, con lo sguardo fisso al cartello appeso al muro... c'è scritto "Gessate", io dovevo scendere a Cadorna.
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