mercoledì 13 maggio 2009
Rimini
Questo racconto è dedicato a chi avrei voluto fosse qui, con me in questo momento.... a Rimini
Sei voluta venire con me a questo appuntamento di lavoro, "potrò passeggiare e prendere il sole mentre tu sei all'appuntamento" mi hai detto. Ed eccoti lì bellissima seduta sulla poltroncina nel dehor dell'hotel, ho visto le tue gambe brunite dal sole mentre salivo i gradini della balconata, un paio di scarpe basse, e la gonna leggera a fiori. Poi il tuo sorriso, bello, allegro,... una camicetta bianca e leggera dalla quale si intravedevano le forme del tuo seno. Un bacio veloce, un paio di commenti sulla giornata e subito in camera per una doccia rigeneratrice, mentre tu mi aspetti sulla poltroncina con l'aperitivo in mano. Sono felice, l'appuntamento di lavoro è andato bene e ora tu sei lì, che mi aspetti per continuare questa piccola vacanza fuori stagione che ci siamo concessi per allontanarci almeno un po' dai nostri soliti problemi quotidiani. La camicia fresca di bucato, un paio di pantaloni comodi e sono pronto. Ti raggiungo sulla balconata, in lontananza si vede il mare al tramonto e la spiaggia non ancora ricoperta dagli ombrelloni, mi avvicino a te pensando quanto sia grande la mia fortuna nell'averti incontrata solo qualche mese fa. Sei bellissima, vedo i tuoi capelli spuntare dal bordo della poltroncina, la mano che sorregge il bicchiere appoggiata a quelle meravigliose gambe che oggi saranno state baciate a lungo dal sole. La mia mano scivola sulla tua spalla, ti volti verso di me con un sorriso aperto, solare e d'istinto avvicino le mie labbra alle tue in un altro dolce intenso bacio. Vorrei rimanere a lungo lì, ad abbracciarti teneramente, le mie braccia attorno a te, il mio viso appoggiato alla tua spalla, ad assaporare il tuo profumo, misto all'aria ancora fresca di questa Rimini primaverile. Ti alzi e scendendo insieme le scale ci incamminiamo verso il lungomare, la mia mano nella tua come due teneri fidanzatini... non mi vergogno di questo gesto, in fondo ti voglio bene, e questo mi basta... Nel breve tragitto che ci porta al ristorante, mi racconti della tua giornata, con il tuo solito entusiasmo commenti la bellezza di questa città, non ancora invasa dai turisti, rilassata, accogliente. La lunga camminata di questa mattina a piedi nudi sulla spiaggia, il pranzo al chiosco, e il pomeriggio dedicato allo shopping, "ho comprato anche un regalo per te" mi hai detto ma io non ho fatto caso a questa frase. Mentre tu mi parlavi, io pensavo alla riunione di questa mattina, mi rivedevo lì, a discutere del nuovo progetto, ma con il pensiero rivolto a te, sui documenti sparsi sul tavolo, tra le persone che discutevano con me, c'era il tuo viso sorridente che mi aspettava a qualche chilometro da me... e mentre si discuteva, immaginavo la serata che avrei passato con te. Entriamo nel piccolo locale vicino alla spiaggia e ci accomodiamo sulla veranda, il mare scuro e calmo ci saluta da lontano mentre immagino la leggera brezza accarezzare le tue gambe e salire su, lungo la gonna leggera. Mentre ceniamo mi accorgo del tuo viso particolarmente rilassato e felice. Sarà la luce della luna, sarà stato il pomeriggio al sole, ma mi sembri bellissima.... a stento riesco a resistere nel desiderio di abbracciarti, di baciare quelle labbra rosa e umide che mi stanno parlando. Improvvisamente, accompagnato da un sorriso malizioso, sento il tuo piede appoggiarsi delicatamente a me, risalire lentamente lungo la mia gamba. Io cerco di resistere al desiderio di abbassarmi e di sollevare quella gonna fresca e leggera, con aria indifferente abbasso lentamente la mano, l'allungo fino a cercare il motivo di tanta eccitazione. Solo in quel momento mi accorgo del tuo piede ricoperto da un leggerissimo velo... tu sai quanto mi piacciono le calze e in quel momento mi ritorna in mente la tua frase detta poco tempo fa... è questo il tuo regalo per me, e per questo ti voglio bene... sei una donna attenta, sempre piena di sorprese per me. Mentre accarezzo delicatamente il tuo piede velato, l'eccitazione sale e immaginando cosa potrebbe succedere di lì a poco sento i muscoli in basso contrarsi e piano piano, mi accorgo che in un attimo l'atmosfera attorno a noi ediventata magica, irreale. Cerco di trattenere l'eccitazione che incomincia a trasparire attraverso i pantaloni, è una sensazione meravigliosa, il tuo viso carico di desiderio, il sorriso pieno di promesse e la mia mano che dolcemente accarezza quel velo leggero, impalpabile. Mi abbasso leggermente sulla sedia cercando di avvicinarmi il più possibile a te, ma mi devo accontentare di accerezzarti la caviglia appoggiata a me. Finiamo in fretta la cena, non mi interessa più il mare, la luna... il desiderio di stringerti, di accarezzare meglio quelle gambe velate, ha preso il sopravvento. Attendiamo impazienti il conto e ci alziamo guardandoci negli occhi con gli sguardi carichi di promesse. Non ricordo bene la passeggiata per ritornare in albergo, la voglia di stare solo con te, ha cancellato quei minuti, ricordo solo che al tuo fianco, dalla spalla ammiravo il tuo seno morbido danzare seguendo il ritmo dei tuoi passi.... Intravedevo quelle morbide curva muoversi dentro il tessuto bianco e leggero della camicetta. Quella passeggiata mi è sembrata lunghissima, il breve tratto di lungomare non finiva mai, mentre faticavo nel nascondere il mio desiderio che si faceva sempre più evidente attraverso il tessuto leggero dei pantaloni. Arrivati sulle scale dell'ingresso del'albergo mi sono fermato un attimo per cercare le chiavi, ti mi hai preceduto, e mentre salivi quei gradini. il mio sguardo è scivolato dolcemente sui tuoi fianchi e poi giù lungo la gonna fino ad incontrare le tue gambe avvolte in un magico raggio di luce. Avrei voluto stringere i tuoi fianchi, avvicinarmi a te e dolcemente appoggiare il mio sesso a quelle dcurve deliziose, accarezzare il tessuto leggeero e sensuale che ancora per poco ti divideva da me.....
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