martedì 9 giugno 2009

E poi improvvisamente




Sei arrivata tu... con quella gonna svolazzante sopra il ginocchio, e quelle gambe velate dai collant scuri, soffici. Mi sei passata vicino, avevo lo sguardo basso ma non ho potuto non vedere il colore setoso delle tue gambe. Ti sei seduta poco più in la, proprio di fronte a me, e senza accorgertene, sedendoti hai allargato leggermente le gambe. E' stato un attimo, un tuffo al cuore, una vampata di calore è salita sulle mie guance.... Poi ti sei ricomposta, quel ginocchio leggermente alzato, quell'aria fresca e sbarazzina, non mi sono più perso una sola mossa delle tue gambe, lo sguardo fisso li, dove le ginocchia si sfiorano, morbide, setose.
Avrei voluto avvicinarmi, guardarti negli occhi, fermarmi esattamente difronte a te, al tuo leggero sorriso. Abbassarmi lentamente in attesa di una tua reazione, appoggiare delicatamente le mie mani sulle ginocchia, accarezzarle dolcemente e poi avanzare lentemente, molto lentamente, avrei voluto passare le mie dita nell'incavo dietro le ginocchia, dove il tessuto si raccoglie in soffici piegoline, soffermarmi un po, mentre il mio viso si abbassa lentamente ........ Hai un fremito impercettibile, allarghi un po' le gambe appena appena.... Il mio viso si avvicina sempre di più, incomincio a sentire il profumo del nylon mentre le mie mani lentamente risalgono verso l'esterno della gamba, dove il tessuto si fà più teso, dove la mano si riempie della tua pelle.... Le mie mani... prigioniere tra il tessuto della gonna e la morbidezza delle calze, salgono lente, delicate ad assaporare ogni millimetro di quella dolce morbidezza. Mentre il mio viso sfiora le tue gambe, appoggio le labbra alle tue ginocchia velate, la mia lingua ti accarezza dolcemente appena appena, solo con la punta, come per assaporare un dolce proibito. Ti muovi, sento le tue mani che si appoggiano sulle mie, come ad invitarle a continuare, a salire ancora, mentre spostandoti leggermente in avanti allarghi acora un po' le gambe. Ora nel buio della tua gonna riesco ad intravedere la cucitura, il lucido delle tue eleganti mutandine, mentre il calore ed il profumo si fanno più intensi.
Mi spingo più avanti, le mie mani hanno percorso tutta la gamba e ora stanno accarezzando il tondo del tuo sedere, reso ancora più perfetto e levigato dalla trama del nylon.
Con la punta della lingua accarezzo leggermente l'interno delle tue cosce, percorro lentamente la strada che mi separa dal tuo sesso, è li, in fondo racchiuso e profumato in quello scrigno di nylon e raso lucido. Sei immobile ma percepisco la tua fatica nel non muoverti, cerchi di resistere per assaporare fino in fondo questa dolce tortura, impercettibilmente ti inarchi, offrendomi il tuo sesso. Sono ormai quasi al fondo, il mio viso è sparito sotto la tua gonna e il calore e il profumo si fanno più intensi, più vibranti.
Con la lingua ora diventata più forte cerco di di superare la barriera che la divide dal tuo sesso, caldo, profumato. Respiro, cerco di impossessarmi del tuo profumo, per portarlo con me sempre anche quando non sarò più qui. Ora le mani ti spingono verso me, sento nel tuo corpo un leggero tremore, appoggio il viso ala tua pancia, così morbida velata e racchiusa dal corpino dei collant, guardo attentamente ogni particolare, il ricamo delicato delle mutandine, la cucitura che sale verso il bordo morbido del collant e finalmente la tua pelle, morbida, setosa e profumata. Chiudo gli occhi e mi inebrio di questo dolce e caldo profumo, non ricordo più da quanto tempo sono qui, di fronte a te, ma vorrei passare il resto dei miei giorni ad accarezzare questo piccolo lembo di soffice paradiso.

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