mercoledì 8 luglio 2009

La Camiciaia


Sono anni che la signora Marta mi fà le camicie, ha un piccolo laboratorio all'interno di un cortile in centro. La vado a trovare regolarmente, vuoi per portarle nuove camicie da confezionare, vuoi per andare a ritirare il lavoro finito. La signora Marta è una piacente signora sui 50, un bel sorriso e non nascondo che ogni tanto ha vivacizzato i miei sogni erotici. Cammina con passo felpato all'interno del suo piccolo laboratorio, quasi sempre con eleganti ciabattine chiuse in punta, delle sensuali calze velate, nascoste da una gonna al ginocchio e sempre con una camicia chiara che languidamente si appoggia ai suoi fianchi. Spesso, sopratutto in estate la camicia è leggermente sbottonata ed offre la dolce visione del suo seno materno, avvolto da un candido pizzo bianco.
La signora Marta è affabile e sempre sorridente e anche quel pomeriggio mi ha accolto con un gran sorriso offrendomi alla vista il suo meraviglioso seno, questa volta racchiuso in un sensuale reggiseno di pizzo nero che faceva capolino dalla camicia semi trasparente.
Mi è sembrata particolarmente cordiale quel giorno e non sono mancate battute maliziose tra di noi, giusto per ravvivare la conversazione. Devo dire che mi sarei tuffato volentieri tra quelle tette materne, ma ovviamente ho trattenuto l'entusiasmo fino a quando la signora Marta non è salita sulla scaletta per andare a prendere la pezza di Oxford bianco che serviva per le mie camicie. Salendo mi ha voltato le spalle e io, dal quel punto di vista ho potuto ammirare tutta la sua sensuale bellezza. Il tallone magicamente velato dei collant color carne, che salivano su lungo la gamba ancora tonica e sensuale nonostante l'età, la piega dietro il ginocchio, e il retro delle cosce che sparivano sotto la gonna fino ad intravedere la parte più scura del collant.
In quel lunghissimo attimo, la mente ha cominciato a fantasticare, trasferendo le sensazioni al
mio membro che pulsava e si ingrossava trattenuto del tessuto dei pantaloni. In quei pochi secondi ho immaginato la signora Marta in tutte le posizioni possibili, e più pensavo a lei più la mia eccitazione si faceva evidente. Deve aver capito qualcosa girandosi, perchè un sorrisino complice le ha disegnato un paio di fossette sulla sua guancia.
Durante il rito della scelta del tessuto le sue mani hanno sfiorato le mie, almeno così mi è parso, perchè onestamente in quei momenti l'eccitazione e la tensione erotica erano talmente forti che non ero molto consapevole di quello che mi succedeva. "Ora diamo una controllatina alle misure" con questa frase la signora Marta mi ha risvegliato dal magico torpore che si era impossessato di me, e muovendomi come un automa mi sono preparato all'operazione.
Lei mi era molto vicina e mentre misurava il mio torace potevo sentire il profumo della sua pelle. Ho sentito distintamente il suo seno appoggiarsi su di me mentre mi passava il centimetro giallo dietro la schiena per misurarmi il torace, e mi è sembrato che le sue mani indugiassero non poco sui miei fianchi nel misurarmi il giro vita. Poi con il suo corpo sempre molto vicino al mio, e il calore e l'emozione che salivano sempre più, la signora Marta ha voluto controllare la lunghezza della camicia sul davanti....... non ricordo abbia mai preso quella misura in tanti anni di frequentazione del suo laboratorio. Con una mano teneva fermo il centimetro sotto il colletto, con l'altra scorreva il nastro giallo lungo il mio torace scendendo in basso, lentamente, troppo lentamente, con un fare che non era sicuramente il suo solito modo preciso ma sbrigativo di prendere le misure. Scendendo si è leggermente chinata e ho scorto il ginocchio velato che improvvisamente è comparso dallo spacco della gonna. La sua mano ha percorso verso il basso il mio corpo fino al bordo della camicia, con un gesto impercettibile ma repentino la signora Marta si è avvicinata ancora di più a me. Ora eravamo molto vicini e la sua mano quasi involontariamente si è fermata sulla patta. "Hei ma cosa c'è qui...... " così dicendo mi massaggiò lentamente il sesso, io ormai ero in preda al panico e l'unico muscolo che reagiva era il mio sesso che pulsava sempre più contro il tessuto dei pantaloni, mentre il resto del mio corpo era inerme, fermo. La signora Marta lasciò cadere il centimetro, si chino ancora un po' e mentre una mano continuava a massaggiarmi il sesso, con l'altra si intrufolava attraverso i bottoni, liberandoli ad uno ad uno dall'asola che li teneva chiusi. Io impietrito lasciavo fare, oramai era chiaro che il sogno finalmente si stava avverando. Con gesti lenti e precisi la signora Marta era ormai riuscita ad afferrare il mio membro e con fatica lo stava liberando dalla sua costrizione. E' stato un attimo, appena disteso e liberato dall'interno dei boxer, il mio sesso è stato avvolto dalle sue calde mani... la sua bocca ormai lì davanti si è schiusa, è uscita la punta tumida e rosa della lingua che ha incominciato a leccare lentamente il glande teso allo spasimo. Poi improvvisamente un calore morbido e avvolgente si è impossessato del mio sesso facendolo sparire nella sua bocca. Una scossa ha attraversato il mio corpo facendomi inarcare la schiena fino a spingere con forza il mio pene all'interno della sua bocca. Finalmente ebbi una reazione, con fare istintivo infilai le mia dita fra i capelli vaporosi dela signora Marta e la seguii nel ritmico movimento del pompino. Sentivo la cavità del suo palato e il calore della sua boccamuoversi ritmicamente sul mio sesso... Durò tantissimo, con lenti movimenti vedevo dall'alto il mio pene lucido di umori che usciva e poi lentamente entrava nella sua bocca.... ogni tanto la signora Marta si fermava, e con la sua lingua calda e morbida percorreva tutta la lunghezza del mio sesso dalla base fino alla punta tesa e turgida che poi faceva dolcemente sparire tra le sue labbra. Ero arrivato al culmine dell'eccitazione, sentivo il mio pene vibrare sotto i sapienti colpi della sua lingua, quando la signora Marta rallentò il ritmo, mi cinse i fianchi, e sempre leccando avidamente la mia pelle, salì lentamente lungo il mio corpo.
Salendo il suo morbido seno avvolse delicatamente il mio sesso dandomi una forte scossa di eccitazione, non resistevo più... stavo per venire sul suo seno......... Ma sono riuscito a trattenermi, le mie mani lasciarono i suoi capelli per percorrere il suo corpo verso il basso, le spalle, le braccia, i suoi fianchi generosi, fino a percorrere dolcemente le sue rotonde natiche ancora avvolte dalla morbida setosità del collant. Massaggiai delicatamente le sue generose e morbude forme, sentivo la fibra lucida delle calze scivolare sotto la pelle delle mie dita, e il mio pene li, che sfiorava le sue gambe, il nylon delle calze. l'ho baciata.... un lungo bacio dove la sua lingua esplorava avidamente ogni angolo della mia bocca, e io li, stretto alla signora Marta con una mano sulla schiena e l'altra sul culo, che la spingevo con forza a me. Muovevo ritmicamente il mio sesso stretto fra le sue gambe velate dal morbido collant color carne. Si è appoggiata al tavolo di lavoro e con un leggero saltino, in punta di piedi si è seduta, allargando finalmente le gambe e offrendo alla mia vista il suo sesso ormai fradicio di rugiada. Lentamente mi sono abbassato, baciando e assaporando ogni anglo del suo corpo, ho leccato e succhiato avidamente le sue generose tette, con le mani sui suoi fianchi a stringerla a me... Le ho baciato la morbida pancia, soffermandomi sul buchino dell'ombelico e poi giù, superato l'elastico dei collant, ora la mia lingua assaporava il sapore e la consistenza del nylon fino ad arrivare li..... Gli umori avevano superato la sottile barriera del collant e si mischiavano al sapore del nylon, ora con la bocca baciavo avidamente il suo sesso ricoperto dal leggero velo delle calze calde e umide di sapori e di profumi. Con le mani sulle natiche la spingevo forte a me schiacciando con forza il mio viso al suo sesso.... lei si muoveva lentamente appoggiando la schiena all'indietro e offrendo alla mia bocca il suo sesso, la lingua vagava impazzita sulla sua pelle gli occhi chiusi ad assaporare tutti i suoi umori. Ansimava, fremeva, sentivo il suo sesso bagnarsi sembre più, un rivolo di piacere colava lungo la gamba e le inzuppava il collant. Lentamente spingendola verso me l'ho fatta scendere dal tavolo, con le mani sui suoi fianchi l'ho girata, mi sono alzato e quasi conoscesse già la strada, il mio sesso è velocemente entrato dentro di lei. Da troppo tempo all'aria aperta, un dolce calore si è impossessato del mio sesso, una sensazione di caldo e umido pervase il mio corpo. Lentamente ma ritmicamente spingevo il mio sesso dentro di lei mentre con il viso appoggiato alla pelle della sua schiena, con le mani massaggiavo con forza le sue bellissime e morbide mammelle. La sentivo gemere, con la sua bocca mi cercava mentre io da dietro spingevo ritmicamente, appoggiato al suo corpo caldo e umido di sudore. Poi improvvisamente un forte fremito assale il mio corpo, aumento il ritmo fino a spingere con tutte le mie forze sul suo corpo, mi fermo... sento il mio seme percorrere il sesso ed entrare con forza in lei, rimango li, fermo schiacciato contro il suo corpo sulla sua pelle, ci appoggiamo esausti al tavolo, stanchi, felici. Poi piano piano scivolo fuori di lei, l'abbraccio dolcemente dandole un bacio sulla fronte. "torna spesso a trovarmi, sai... sono spesso sola quì........"

3 commenti:

Anonimo ha detto...

è veramente intrigante, anch'io avrei una storia da raccontare sulla mia prima ex e i suoi maliziosi footjob

hose64 ha detto...

grazie, mandami una bozza della storia, sarò felice di pubblicarla

hose64 ha detto...

ho ricevuto la tua storia, mooolto interessante, dammi il tempo per leggerla bene e la pubblicherò, a presto